Come il sistema emozionale cerebrale controlla gli organi pelvici

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIV – 03 dicembre 2016.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Il senso ultimo di tutte le attività del cervello può essere ridotto, con una semplificazione radicale ed apparentemente brutale, a due scopi biologici: 1) la sopravvivenza di se stesso, attraverso quella dell’organismo cui appartiene; 2) la sopravvivenza della propria specie. Per perseguire il primo di questi scopi, il cervello tende ad assicurare al corpo la permanenza in condizioni di stabilità e sicurezza, ossia al riparo da disagi e pericoli, e la possibilità di disporre di alimenti e bevande sufficienti a soddisfare le esigenze energetiche e l’equilibrio metabolico ed idro-salino. Per il secondo scopo, guida il comportamento all’accoppiamento che genera la prole e alla protezione della prole stessa.

Per il perseguimento di entrambi gli scopi il più potente strumento di cui dispone il cervello è il sistema motorio, tradizionalmente distinto in due componenti: somatomotoria, legata alla muscolatura striata scheletrica, e viscero-effettrice, legata alle cellule muscolari lisce innervate dal sistema nervoso autonomo. A questa ripartizione classica, basata sulla convergenza di criteri anatomici e fisiologici, oggi si tende ad accostare un’altra dicotomia, da lungo tempo conosciuta, ma meno praticata: sistema motorio volontario e sistema motorio emozionale.

Impiegando questa distinzione, che si basa sul controllo del sistema nervoso autonomo da parte di nuclei di regolazione emozionale situati nel tronco encefalico e da parte della corteccia prefrontale, Gert Holstege prova a spiegare come il cervello usi il sistema motorio emozionale per controllare gli organi pelvici.

 (Holstege G., How the Emotional Motor System Controls the Pelvic Organs. Sexual Medicine Reviews 4 (4): 303-328, 2016).

La provenienza degli autori è la seguente: The University of Queensland, Queensland Brain Institute, Department Asia Pacific Center for Neuromodulation, Brisbane, Queensland (Australia).

Il sistema motorio emozionale è del tutto diverso dal sistema motorio volontario che si studia particolarmente in relazione all’innervazione dei muscoli scheletrici in rapporto a movimenti ed azioni finalizzate ad uno scopo, generalmente sotto il controllo della coscienza del soggetto ed espressione di intenzioni derivate da elaborazioni cognitive adattate alle circostanze ambientali. Per comprendere la peculiarità del controllo emozionale e distinguerlo dalle nozioni classiche relative all’attività dei neuroni viscero-effettori che determinano la contrazione della muscolatura liscia intrinseca degli organi cavi, delle arterie e delle ghiandole esocrine, un esempio frequentemente proposto è quello dei movimenti della bocca. I muscoli della bocca sono sotto il controllo del sistema  motorio volontario, di fondamentale importanza per l’articolazione del linguaggio verbale. Se si interrompe la via motoria costituita dai fasci di assoni che vanno dai motoneuroni della corteccia a quelli che direttamente innervano i muscoli buccali, si determina impossibilità di compiere alcuni movimenti della bocca, come il digrignare dei denti chiesto dal neurologo durante l’esame neurologico della funzionalità dei nervi cranici. Ebbene, alcuni pazienti che non possono mostrare i denti volontariamente e su richiesta, per lesione del sistema motorio volontario, possono riuscire a mostrarli sorridendo, perché il sorriso è sotto il controllo del sistema emozionale.

Il sistema emozionale interviene anche nel controllo della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca, della respirazione e della vocalizzazione. Naturalmente, un importante ruolo è giocato dalle due sezioni del sistema nervoso autonomo, cioè ortosimpatico e parasimpatico. La ricerca degli anni recenti ha dimostrato che simpatico e parasimpatico sono sotto il controllo del sistema motorio emozionale, in particolare dei nuclei del tronco encefalico e della corteccia prefrontale.

Il metodo principalmente impiegato dagli autori degli studi sul controllo emozionale degli organi pelvici è consistito nella raccolta di dati anatomici e fisiologici nell’uomo e nel gatto (Felis silvestris catus), per desumere il funzionamento di questo sistema e determinare quali parti del cervello e del tronco encefalico siano implicate.

Il principale risultato di questa ricerca è consistito nell’identificazione di uno specifico sistema discendente encefalico che controlla gli organi della pelvi.

Gli organi pelvici sono innervati dai neuroni di moto colinergici del parasimpatico, che sono controllati da uno specifico gruppo di cellule nervose del tronco encefalico situate nel ponte di Varolio, alle quali si è dato il nome di centro stimolatore degli organi pelvici o POSC (pelvic organ stimulating center). Attraverso lunghe fibre assoniche discendenti, tale centro pontino genera la minzione, la defecazione e le attività sessuali, stimolando differenti gruppi di neuroni effettori del parasimpatico sacrale.

È di straordinario interesse la definizione del livello di controllo immediatamente soprastante il POSC: il grigio periacqueduttale (PAG), ossia una formazione neuronale diffusa, particolarmente studiata in relazione ai meccanismi del dolore. Il PAG riceve, attraverso il midollo sacrale, precise informazioni riguardo lo stato funzionale di tutti gli organi pelvici, e allo stesso tempo riceve istruzioni dai livelli superiori di integrazione del sistema nervoso centrale e, in particolare, da formazioni cerebrali in passato descritte col sistema limbico, quali l’amigdala, il nucleo del letto della stria terminale e l’ipotalamo, cioè il grande regolatore della vita vegetativa.

Nella nostra specie la principale regione cerebrale che ha accesso al PAG è la corteccia orbitofrontale mediale che sembra essere disattivata nel disturbo con riduzione del desiderio sessuale.

Da tutto quanto emerso dalla ricerca in questo campo, Holstege trae delle conclusioni focalizzate sull’interpretazione dell’HSDD (hypoactive sexual desire disorder) della donna: in questa patologia la disattivazione della corteccia orbitofrontale mediale causa una riduzione dell’attivazione PAG-POSC, dalla quale deriva assenza di vasocongestione vaginale e lubrificazione secretiva, con riduzione di interesse per le attività fisiologicamente connesse con la riproduzione. Holstege chiude chiedendosi se, sulla base di questa patogenesi, nuovi farmaci potranno curare il disturbo.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-03 dicembre 2016

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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